venerdì 18 aprile 2014

Erminiaaa!!! L'inferno di (ba)Dante

Denise ©
E rieccoci qua!

Questa volta voglio proporvi, e perchè no, farvi scoprire un piccolo libricino, diverso dai generi odierni e forse anche lontano dai miei gusti "letterari", che però è arrivato giusto giusto in un momento a caduta libera del mio Io.

Ma prima voglio stilarvi un elenco di punti chiave per confermarvi che: Si! Sbirciatelo, o almeno fategli una carezzina sulla copertina, anche perché non morde, non sporca, potrebbe scodinzolarvi attorno come un amico fedele, ed in più potrebbe essere un ottimo vaccino a fronte di quella brutta influenza stagionale, altamente contagiosa che è il "brioncius tristorum".

  • È corto (e non lo metto come punto a sfavore, anzi, potrebbe invogliare quelli allergici alle parole inchiostrare a sfogliare qualcosa di bello; oppure per i bulimici di libri (dei quali occupo anch'io la mia umile porzione) potrebbe essere un buon compagno di merenda);
  • Solletica il palato (la risata è ottima per la salute lo sapevate?);
  • Fa riflettere (niente si ferma alle apparenze o alle parole lette su lenzuoli di carta);
  • Autore e coautore dovete imparare a conoscerli, anche solo di sbieco, per capire quanto le parole siano prepotenti in questo "manuale di vita vissuta" a fianco di...

Ecco, dopo aver puntualizzato un pochino, posso confermare quanto detto sopra.

Non fermatevi alle apparenze, vedrete che rispecchierà grottescamente la realtà più di quanto pensavate (chi non ha un nonnino un po' sordo al proprio fianco, o una nonnina, che a confronto un escapologo, in fatto di situazioni estreme, sarebbe alle prime armi?). Piccoli racconti costituiti da diversi "amici d'annata", quelli che ti insegnano come stare al mondo. Quei fantastici libri aperti, dai bordi un po' rovinati, che hanno quella forza di continuare a sfogliarsi, reggendosi sulle dita di persone che gli stanno a fianco con tutto il cuore e l'anima di gentili sconosciuti.

Sapete cosa ho notato però, navigando tra i diversi commenti sparsi per il web o sentiti in giro? Che c'è un piccolo paragrafo che, in diversi modi, ha toccato un po' tutti, con tutte quelle sfumature di pensieri e sensazioni che ognuno puo' percepire. Come se fossimo all'interno di una scatolina, immersi in quel groviglio di chiodi che un ferramenta troppo disordinato si è dimenticato di risistemare.

Ma forse la gente si sente veramente così, come un piccolo ferro portante indebolito dal peso di quel qualcosa (la vita? Gli occhi che ti guardano come specchi di te stesso?) che gli si aggrappa addosso con violenza.

Ho voluto risfogliare ultimamente questo libro, perché quella parentesi del "chiodo" un po' si è aperta e un po' si è richiusa con un bel lucchetto nuovo di zecca (sul mio blog personale trovate un riferimento all'argomento: Battiscopa troppo stretti. Gli ospedali. ), come una rosa a fine maggio.

In ogni caso, quello che troverete all'interno è un mondo alla Alice in Wonderland, dove i "pazienti" sono tanti piccole Alice che inseguono quel Bianconiglio troppo veloce per loro, ma senza demordere. Dove chi li accudisce è un Cappellaio Matto (e vi assicuro che è matto forte!) che però ha un cuore grande come il suo sorriso contagioso (e vi assicuro che più osservo quel mondo, che puo' essere un ospedale, o una casa di cura, più mi accorgo che c'è gente, esiste gente, che ha quella forza non presente in tutti. E che stimo con tutta me stessa). Dove uno Stragatto appare di tanto in tanto, e la Regina di Cuori è sempre pronta dietro l'angolo per vincere la sua partita.

Calendari. Tempo.
Rose. Vita.
Chiodi. Forza.

Ecco cosa c'è in quelle pagine. Vite vissute accanto a persone che, la fantasia e la voglia di respirare a pieni polmoni ogni pulviscolo di amore, non l'hanno mai ceduta a nessuno. 

Voto 8.

Didi






martedì 15 aprile 2014

Storia di una ladra di libri (ovvero La bambina che salvava i libri)

Ed eccoci con il primo libro!

Denise ©
Non a caso ho scelto questo. Un po' per la sua presenza sulla lingua di tutti, un po' perché ho letto molteplici recensioni in cui tutti ne parlavano bene (anche se il narratore della vicenda non è andato giù a tutti. E a questo proposito aprirò una parentesi più avanti), un po' perché mi ci sono immersa come un pesce in quell'oceano di parole. 

Ok, premetto che sono un'appassionata di libri che hanno come tema L'Olocausto e tutto ciò che ci gira attorno e si disperde ai suoi piedi. Ne ho letti tanto da farmi venire il mal di libro (esiste? Non ha le stesse caratteristiche del mal d'Africa?). Il perché? Non è curiosità, forse è un modo trasversale di capire cosa aleggiava di malsano nell'aria in quegli anni, capire la forza della gente che lottava fino alla cenere dei loro pensieri e dei loro corpi sotto le dita, o forse solo la forte propensione a tenere sempre viva quella parte della mia famiglia che da Auschwitz non è mai uscita, neanche a piedi scalzi.

Ed ecco che lo incrocio. Il titolo, letto mesi prima, ma del libro nessuna traccia (nella mia città). "Chissà perché?" mi domandavo. "Ci devono fare un film no?" E quale modo migliore se non cambiare anche il titolo e la copertina, rendendolo una miniatura della locandina della pellicola? Ecco, questa scelta mi sta un po' stretta in pancia, ma il mercato è questo (che ce voi fa).

Parto, valigie alla mano piene di immagini che mi si proietteranno ad ogni parola. Già mi gusto il volto di Liesel, dei genitori adottivi, di Max e del vicino dai capelli color del limone. Ma il/la narratore/ice proprio non me l'aspettavo! 
Chi narra la storia è la Signora: "Non possiedo una falce. Indosso una veste nera con cappuccio solo quando fa freddo. Non ho quel viso da teschio che sembrate divertirvi tutti ad appiopparmi". 
No. Avete capito? Lo ammetto, anch'io sono rimasta un attimo stupita dalla scelta alquanto sulle righe, sia per un tema del genere, sia per le tipologie di libri che oggi vanno di moda.
Magari molti non si sarebbero scandalizzati se a parlare fosse stato un vampiro o un Mr. Grey (sia chiaro, non ho niente contro le letture Urban fanstasy. Su quelle erotiche, beh... sul lato grammaticale avrei da discutere), che diciamolo, non c'entrano una beata ceppa, ma forse avrebbero fatto meno scalpore. Vai a capire le menti delle persone! (Sottolineo una cosa: non sto facendo di tutta l'erba un fascio.)
Che poi, perché evitare un libro solo dal narratore? I canoni narrativi si possono stravolgere e modellare no? Perché tutta questa ripugnanza? O ha solo aperto, dalla prime parole, la più cupa delle paure degli esseri umani? A voi la risposta.

Tornando a noi, già questo mi stava portando a considerare il libro qualcosa di unico, e che avrei amato già dalle prime pagine. Inutile dire che l'ho divorato, sottolineando le frasi più profonde e a me più vicine (contenenti una certa propensione alla retorica sofistica a mio parere, niente male), sofferto e immaginato ogni movimento dei personaggi, il clima, le corse a perdifiato, la paura, e il rumore soffocato di bombe e vite dilaniate in quella "Via Paradiso".

Liesel, la protagonista, è amorevolmente unica, e mi ha ricordato subito Sarah Starzynski, protagonista del libro La chiave di Sara. Infatti entrambe perdono un fratellino, hanno più o meno la stessa età all'inizio del racconto, tutte e due sono destinate alla sofferenza, se pur per motivi diversi; ma al contrario Liesel non perde la sua anima in un suicidio (come succederà invece a Sarah). 
Forse sarò io, ma le ho trovate due treni in corsa su binari paralleli, finché ad una delle due vite non si presenta un volo giù da un dirupo. 

Anche i personaggi intorno alla ladra di libri li ho trovati giusti, non troppo invadenti, ma presenti (puntualizzo sul film: perché cambiare certe cose? In due ore e mezza si poteva benissimo seguire il libro senza sconvolgerlo. Niente da dire sugli attori, sulle inquadrature e su quell'atmosfera Dragan che ti permette di entrare con tutto il corpo nelle scene, anzi, ma certe scelte, ai fini della trasposizione del libro non è che mi siano piaciute particolarmente. De gustibus non est disputandum. Commercium docent).

Bello. Crudo e romanzato al punto giusto.

Riassumendo: Un bel 10 e lode al libro. Un bel 7/8 al film. 

E voi: cosa ne avete rosicchiato?

Didi


lunedì 14 aprile 2014

E ora iniziamo!

Salve a tutti!

Questo Blog inizialmente era nato per essere a scopo puramente personale. I pensieri vagavano alla rinfusa sulla home; a briglia sciolta come i cavalli in una pianura verdeggiante.

Ora tutto si è capovolto. Il Bianconiglio è arrivato e il Cappellaio Matto ha fatto una gran confusione!

I miei pensieri ora si aggirano in punta di piedi su questo sito: http://didilightmoon.tumblr.com/

Quindi vorrei che questo Blog diventasse un angolo dei lettori. Come quei salottini dell'800 dove la gente si riuniva per discutere di un unico argomento. Pressapoco un "Club del libro", ma più alla mano.
Magari che profuma di the e biscotti al burro. Che dite?

Perchè leggere accomuna più persone di quanto si pensa. Che poi magari non si hanno neanche gli stessi gusti e le stesse visioni. Ma è bello per questo!

Spero che molti topini da biblioteca vengano a rosicchaire qualche pagina.

I gatti qua ci sono. Ma non mordono. Fanno fusa tra una pagina sfogliata e l'altra.

See you later.

Didi