giovedì 14 marzo 2013

Made in Fe

Made in Fe.

Potrebbe essere la classica etichetta posta all'interno di un paio di tennis o sotto un barattolo di pelati, ma invece, racchiude più di quanto si immagina.

Racchiude ciò che Ferrara è.
Racchiude quella Ferrara che non si abbatte.
Racchiude la Ferrara un pò patriottica della propria provincia.
La Ferrara che scherza e ride fino a rigare le guance di lacrime dolci.
Quella Ferrara che dovremmo tenere stretta.

Perchè pochi sanno le fortune che possediamo nella nostra Terra.

Grandi musicisti che snobbiamo non si sa per quale motivo, invece di esserne orgogliosi.
Comici che sanno il fatto loro, riuscendo a farci dimenticare per un pò i problemi che ci circondano in questo periodo.
Maghi che incantano il pubblico di ogni età.
Donne dalle voci incantevoli.
Disegnatori che non hanno niente da invidiare ai più ''Grandi''.

Questa è la Fràra che abbiamo ma che spesso la gente un pò per pigrizia e un pò per scetticismo l'accontona.

Dall'ultima serata del Made in Fe ho raccolto tanto. E non solo una bella serata.

Ho raccolto le risate libere e spensierate della gente che Corrado è riuscito a spargere per il teatro. Quei sorrisi che scaldano il cuore e sono contagiosi. 
Ma di un contagio buono. Un virus che non fa male e alleggerisce i pensieri, gli occhi e l'animo. 
Quei sorrisi che ti fanno cambiare la forma delle labbra, che ti fanno chiudere gli occhi e ti solleticano la voce.
Quelle risate che erano anni che non percepivo.

Ho raccolto lo stupore dei bambini e degli adulti che Roberto ha sprigionato da un semplice foglio di carta e un pennarello. 
La magia matematica che dà come risultato un tornare bambini direttamente proporzionale all'età.
Il trucco che c'è ma non si vede. 
Tanti piccoli Harry Potter a lezione da Silente.

Ho raccolto la spontaneità di Giulio, Enrico e Nico&Franz. 
Il fare Cabaret. 
Il vivere di attimi sul palco, che vengono ripagati in quelle poche battutte e che dal pubblico magari passeranno di parola in parola con un: ''Ti ricordi quella battuta di...'', e giù a ridere fino a inumidire le ciglia.

Ho raccolto la musica dei 60 Lire. 
Il rivivere la Vera Musica da ragazzi della mia età. 
L'aiutare a conoscere quella melodia che molti giovani neanche conoscono o ritengono sia ''Musica da vecchi''. 
Il saper ritrasmettere canzoni, in sintonia con i tempi e le epoche.

Ho raccolto la cultura musicale di Andrea. 
Quella cultura che non pesa, se un bravo maestro la insegna senza renderla noiosa. 
Quella cultura musicale che parte dall'Inghilterra, ma che facendo sua l'ha resa anche un pò ferrarese. Anche un pò nostra. 
Quel vivere di musica che solo pochi riescono a comunicare e infondere. Fino al cuore.

Ho raccolto la voglia vivere il palco di Paolo. 
Quella voglia che si dirama fino all'ultima poltrona della sala. 
Quella voglia di rendere partecipe la gente di un progetto e portarlo a termine con tutto ciò che di positivo si poteva volere. La risata, la musica, lo sketch. Il dare e ricevere senza pretese.

Questa è la Ferrara che pochi conoscono.

Quella Ferrara che sa di Ciupeta e zuppa inglese.
La Ferrara dei ricordi. 

La Ferrara da valorizzare ed esserne orgogliosi.


Denise








martedì 5 marzo 2013

4 marzo

(...) il senso della durata nella forza di un sì,
 hai già vinto la sfida, anche per chi ti seguì.
 Il tuo sorriso è qui. 
(''Lu'' Renato Zero)

4 marzo 1943, nascevi tu, piccolo uomo, coppola in testa, sorriso storto. 
4 marzo 1943, nascevi tu, grande uomo della Capitale della musica.

La Bologna che ti ama.
E che piange.
E ora, con gli occhi lucidi, sorride ancora.
Che ancora ti ricorda.
La Bologna che non dimentica mai.

Quella Bologna che ancora viene cullata dai tuoi solfeggi e dal tuo clarinetto.

Quella Bologna che non ha più paura di stare Attenti al lupo, anzi, non fa altro che aspettare che spunti da quel balcone in Via d'Azeglio. 

Quel lupo (di mare) che non morde, occhi color terra, abbracci di salsedine.

La Bologna della Piazza Grande, dove sicuramente Anna e Marco si sposeranno, e ancora tenendosi per mano, aspetteranno il tuo ritorno, ed intoneranno con te una Canzone, per poi salutarti come due figli con un padre.

Ma come sarà stata la tua Ultima luna? Ti avrà sorriso? Ti avrà abbracciato come una madre? Ti avrà fatto capire Com'è profondo il mare da lassù?

Io sono ancora qua che ti aspetto al Parco della luna mentre Bologna si domanda Cosa sarà, ora, senza di te, della musica? Di noi? Della tua gente.

Perchè non puoi immaginare quanto manchi.

''Ciao'' Lucio.

Denise